Page 38 - CASTOLIN - CATALOGO 2021 - DELLAFIORE
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Tubazioni brasate? Non lesiniamo sulla sicurezza!





        Incendi, incidenti domestici, malattie causate dallo sviluppo di alcuni batteri, rottura delle tubature che generano
        importanti costi di manutenzione, ecco alcuni dei rischi corsi da costruttori o privati cittadini per scelte dettate
        solo da aspetti economici nella costruzione di condutture per acqua e gas di numerose abitazioni.  una fiammata
        di interesse immediato, tuttavia nessuna ha raggiunto il livello di affidabilità, di qualità e di sicurezza quale
        quello delle classiche tubazioni in rame brasate, a maggior ragione se realizzate con materiali d’apporto Castolin.
        Storia
        Le tubazioni in rame furono utilizzate per la prima volta nel 2750 a.C. e non hanno mai smesso di confermare la
        loro eccezionale resistenza all’usura e a diverse condizioni aggressive: corrosione, calore, urti o torsioni.
        Una delle principali caratteristiche di questo tipo di tubazioni è di avere una durata di vita quanto meno
        uguale a quella di una casa e ovviamente una tale prospettiva rafforza la fiducia e la sicurezza nella scelta dei
        professionisti e dei privati cittadini.
        Nonostante alcuni costruttori offrano garanzie fino a 50 anni, è difficile immaginare che un impianto in plastica
        o multistrato possa resistere tanto a lungo, sapendo che esso sarà sottoposto a molteplici sforzi (variazioni di
        temperatura, torsioni, urti durante traslochi o altri lavori, attacchi dei roditori, etc).

        La sicurezza prima di tutto.
        Nella società moderna il consumo di acqua e gas è divenuto una costante nelle nostre abitudini e la loro
        installazione è ormai così comune che nessuno ne mette in dubbio l’affidabilità.
        Tuttavia il gas e anche l’acqua rappresentano un vero e proprio pericolo domestico e richiedono le massime
        precauzioni nella costruzione dei loro impianti di distribuzione.
        Non è necessario ricordare i rischi che rappresenta il gas negli usi industriali ma che dire del suo utilizzo in una
        casa?
        Fuochi, esplosioni, intossicazioni, sono alcuni dei rischi con cui potremmo confrontarci in caso di perdite o incendi
        se non vengono messe in atto un massimo di precauzioni durante l’installazione degli impianti di distribuzione.
        Per garantire la costruzione di impianti perfettamente sicuri, Castolin, non solo certifica i propri materiali, ma fornisce anche chiare indicazioni sulla
        procedura d’utilizzo, per far sì che le brasature delle condutture siano realizzate in modo corretto.
        Una doppia sicurezza che convalida e sostiene l’impiego delle tubazioni in rame con brasatura. Il polietilene (PE), materiale prodotto a partire dal petrolio,
        è l’elemento più largamente utilizzato per la produzione dei tubi in plastica; per ottenere determinate caratteristiche esso contiene additivi, coloranti,
        elementi stabilizzatori e altri agenti chimici non specificati. In caso di incendio, il fumo generato dai tubi di plastica è altamente tossico e può provocare
        conseguenze irreversibili, nei casi più gravi anche la morte.
        In quanto all’acqua, sotto la sua apparenza inoffensiva, essa, senza un severo controllo dei materiali utilizzati, può rapidamente diventare contaminata da
        batteri e porre il problema dell’inquinamento nelle tubature.
        Anche se nessun tipo di conduttura può garantire l’assenza totale di batteri, le qualità naturali del rame associate alle tecniche di brasatura limitano al
        meglio i rischi e permettono un assemblaggio perfetto.
                                                         I giunti pressati presentano interstizi e rotture di profilo favorevoli ad alcuni tipi di
                                                         corrosione e alla ritenzione di diversi prodotti, quindi potenzialmente anche allo
                                                         sviluppo di batteri.
                                                         Gli altri materiali da parte loro possono essere dei veri e propri nidi per i batteri,
                                                         come è stato provato da uno studio condotto dall’Istituto di Ricerche Olandese
                                                         KIWA.
                                                         Questo studio confronta lo sviluppo, per un periodo di 898 giorni con variazioni
                                                         di temperatura, dei batteri della Legionella in tubi di rame, di acciaio inossidabile,
                                                         PEX e PVC. I risultati, di seguito descritti, non lasciano spazio ad equivoci.
        Da un punto di vista tecnico
        I ricercatori hanno dovuto aumentare di cinque volte la quantità di inoculi di legionella nel tubo di rame per continuare l’esperimento, mentre in tutti gli
        altri campioni hanno visto le colonie di Legionella svilupparsi rapidamente e senza ostacoli a temperature comprese tra i 25°C e i 55°C, fenomeno questo
        molto più attenuato per il rame.
        Per eliminare i batteri dai tubi di PVC, PEX e acciaio inossidabile, è necessario portare la temperatura al di sopra dei 60°C, sollevando però altri problemi
        relativi alla resistenza al calore e al coefficiente di dilatazione termica delle tubazioni in plastica.
        Il rame possiede il più basso coefficiente di espansione
        termica tra i materiali presi in considerazione (PEX, PVC e multistrato) e diminuisce il rischio di deterioramento dell’impianto in presenza di variazioni di
        temperatura.
                                          Occorrerà infatti considerare la frequenza con cui l’impianto sarà sottoposto a variazioni di temperatura.
                                          Nella maggior parte dei paesi europei, si raccomanda di pulire regolarmente (almeno una volta all’anno)
                                          tutte le condutture facendo salire la temperatura dell’acqua fino a 60°C, al fine di distruggere i batteri
                                          potenzialmente presenti.  Questa operazione, per gli impianti in plastica, può portare ad una dilatazione
                                          eccessiva e ad un danneggiamento importante degli impianti nel tempo.





                                           Gamma completa di attrezzature Fiamma





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